Sagra del maiale "itinerante" 12 - 13 agosto 2009, a cura dell'Associazione Culturale "Amci du Chiuppu".
A sedare i grugniti dello stomaco, a San Pietro in Amantea, piccolo comune in provincia di Cosenza, ci sono voluti due giorni.
Le date sono di quelle da ricordare: 12 e 13 agosto scorso. Come pure l’Associazione che l’ha organizzata: Gli amici di “U chiuppu”, vale a dire ‘gli amici del Pioppo’, tributo all’enorme vecchio pioppo che come un amato patriarca è il simbolo per eccellenza del paese. E coloro che vi hanno partecipato (e io fra quelli) assicurano che sotto quel pioppo se ne sono assaggiate di tutti i colori.
La canicola diurna non ha impedito a autoctoni e villeggianti di abbandonarsi nella full immersion serale di questa sagra paesana denominata solennemente “Porky’s days” ove marmitte fumanti, panini con salsiccia, polpette, maccheroni al sugo di suino, grigliate a base di carne di maiale , soppressate, prosciutto, pancetta e guanciale, erano in grande abbondanza per appagare i più esigenti appetiti .
I posti di ristoro delle tre piazze del villaggio hanno dispensato la saporita leccornia nelle sue più fantasiose varianti a una marea di “pellegrini del gusto”, compresi le immancabili autorità, una volta tanto nell’anonimato e ingrugnati nel piatto come comuni buongustai. Sembrava persino di veder apparire gli spiriti di Gargantua e Pantagruelle , impantanati in cordoni di salsicciotti e annegati in botti di vino; ma, allucinazioni a parte, la cugina d’oltralpe ha comunque “giganteggiato” con una nutrita e simpatica rappresentanza francofona.
A tarda sera questa umanità, satura di porco e bevande annesse, con grande giubilo, canti, balli e suono di organetti e tamburelli, si mette in corteo ad accompagnare il “Porco” fin davanti al piazzale antistante il Santuario della Madonna delle Grazie per assistere appunto al “Ballo del Porceddu”: l’allegorico simulacro sprigiona energia e sprizza fuochi e scintille da ogni poro.
Ad animare questa esibizione, dal sapore di un cerimoniale iniziatico, è Bartolo Vadacchino che, forte del suo casco protettivo e soprattutto delle assicurazioni del fuochista, si produce, con il pesante porco sulla capoccia, in una scoppiettante tarantella.
Le giornate del “Porco” hanno avuto comunque un epilogo nella serata finale della festa del Patrono S. Bartolomeo ove un inatteso corteo di improvvisati incappucciati ha voluto rendere omaggio al pasciuto monarca che così saggiamente ha amministrato le nostre pance.
Il corteo che è partito dal piazzale di Santa Maria delle Grazie, allietato dal timbro struggente del tamburo e successivamente coinvolgente dell'organetto, si è arricchito nel corso del tragitto di numerosi proseliti, che hanno voluto accompagnare per l“l’ultimo viaggio” il fedele suide fin davanti alla scuola del paese ove tra applausi e letizia il simulacro è stato dato alle fiamme….le ceneri delicatamente fluttuanti nell’aria… a simboleggiare il rinascere a una “nuova vita”, il tutto, e ci teniamo a precisarlo, lontano da velleità dissacratorie, ma semplicemente per dire: “Arrivederci alla sagra del 2010 per una nuova grande abbuffata!!”.
Kurt Spigaroli